Limiti teoria di Heinrich
Il modello delle catene di eventi, sviluppato da Heinrich nel 1930, è diventato uno dei fondamenti della scienza della sicurezza. L’idea è che gli incidenti, sia quelli accaduti che quelli potenziali, raramente sono il risultato di una singola causa, ma di una serie di eventi in cui l’alterazione di almeno un elemento avrebbe potuto evitare il disastro. Tuttavia, questo modello presenta anche alcuni rischi e problemi.
Uno dei problemi è il tentativo di imporre una catena lineare su eventi complessi e interconnessi, che può portare a una visione del senno di poi e a un pregiudizio basato sul risultato. Inoltre, il modello della catena di eventi tende a separare il contributo umano in diverse ipotesi di scomposizione, ignorando l’interazione e l’influenza reciproca dei diversi fattori.
Un altro effetto del modello delle catene di eventi è l’enfasi sul ragionamento controfattuale, ovvero l’assunzione che se si fosse intervenuti in modo diverso su uno o più elementi della catena, il risultato finale sarebbe stato diverso. Questo tipo di ragionamento può essere ingannevole e portare a conclusioni errate.
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Inoltre, il modello delle catene di eventi si basa sull’assunzione di una linearità nei processi, ignorando la complessità e l’interconnessione dei sistemi. Un modello alternativo, come quello del formaggio svizzero, rappresenta una rielaborazione delle idee di Heinrich che tiene conto di queste complessità.
Conclusione
In conclusione, il modello delle catene di eventi è una teoria utile per comprendere gli incidenti e prevenirli, ma è importante essere consapevoli dei suoi limiti e dei rischi associati alla sua applicazione. È necessario considerare anche altre teorie e modelli per avere una comprensione più completa e accurata della sicurezza.