Lavoratori altamente motivati
La motivazione
Molti datori di lavoro hanno l’opinione che gli impiegati altamente motivati facciano quello per cui sono pagati. Per me, invece, i lavoratori altamente motivati fanno più di quello che sono pagati per fare: fanno ciò che deve essere fatto per raggiungere gli obiettivi. Sono entusiasti di ciò che fanno. Non si arrendono facilmente, cercano modi per fare le cose meglio, più velocemente e spendendo meno. Lavorano molte ore e non si lamentano mai.
Moltissime persone, in realtà, sono altamente motivate a fare qualcosa. Quelli che non mostrano motivazione sul posto di lavoro si trasformano quando è tempo di dedicarsi ai loro interessi non lavorativi. Spendono tempo libero e denaro in queste attività. Leggono, si esercitano e frequentano corsi per migliorare le loro abilità e conoscenze. Parlano con entusiasmo dei loro interessi e condividono con entusiasmo le loro conoscenze e competenze con gli altri. Possono assumere ruoli di leadership in un gruppo religioso, civico o educativo, dove si assumono la responsabilità di numerosi compiti, anche gravosi. Fanno tutto questo senza essere pagati, anzi spesso usano il proprio denaro per le spese. Molte di queste persone sono quelle che i manager, e i colleghi, considerano poco motivate.
Hobbisti ad alte prestazioni
Perché, allora, agiscono diversamente nel loro tempo libero? Sì, sono liberi di perseguire i loro interessi: possono fare quello che vogliono. Ma, in realtà, spesso fanno molte cose che fanno anche al lavoro. Ogni hobby, sport e impresa di utilità civica o religiosa è piena di frustrazioni, battute d’arresto, revisioni e ripetizioni spesso insensate. Eppure, in qualche modo, queste situazioni non rendono le persone depresse, ciniche e negative, come potrebbe accadere al lavoro. Piuttosto, in risposta alle sfide poste dalle loro “vocazioni”, la maggior parte delle persone diventa più motivata.
Sia i giochi che il lavoro cercano di indurre le persone a investire molti sforzi in determinati comportamenti. In ogni gioco, l’intento di quasi ogni regola, e regolamento, è quello di rendere il comportamento più sicuro e divertente. Le regole e i regolamenti del lavoro non si sono però evoluti con l’idea di produrre divertimento per l’impiegato.
Rinforzo positivo
Le persone amano i giochi perché, per via di come sono progettati, producono alti tassi di rinforzo positivo. E il rinforzo nei giochi è personale, immediato, contingente e frequente. Colpire una palla e vederla andare dove si vuole è un rinforzo positivo. I compagni di squadra e gli spettatori, inoltre, esultano e fanno lodi e complimenti. Vengono anche tenute classifiche, filmati, fotografie, e altro ancora, in modo che l’evento possa essere rivissuto in seguito.
Quante opportunità quotidiane hanno i tuoi collaboratori di vedere i loro risultati? Hanno un registro di ciò che hanno fatto, in modo da poterlo mostrare agli altri o rivederlo da soli? I loro risultati vengono celebrati? In un quartetto di golf, ogni buon tiro viene festeggiato dai giocatori. Quanti “buoni colpi” vedi al lavoro ogni giorno? Purtroppo il lavoro, in genere, non è organizzato con l’idea di vederli, evidenziarli o celebrarli.
Esaminate il comportamento di una persona altamente motivata, e troverete dei rinforzi – o una storia di rinforzi – che assomiglia a ciò che si trova nella maggior parte dei giochi. Raramente le persone perfettamente motivate sono tali in ogni situazione. Piuttosto, sono altamente motivate in alcune situazioni, meno in altre. Una volta capito questo, la domanda si sposta da “Perché alcune persone sono più motivate di altre?” a “Perché alcune situazioni sono più motivanti di altre?”. Ecco allora che, per avere lavoratori altamente motivati, bisogna creare un posto di lavoro altamente motivante.
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Un gioco chiamato lavoro
Se avessimo persone altamente motivate, non avremmo bisogno dell’”impiegato del mese”, perché non potremmo scegliere qualcuno che sia migliore degli altri. Non avremmo bisogno di obiettivi stretch (ad alto sforzo e alto rischio), perché ognuno starebbe già facendo il massimo possibile. Quale sarebbe, in uno scenario simile, lo scopo della valutazione delle prestazioni e delle classifiche di rendimento? Pensate al tempo e al denaro che potremmo risparmiare eliminando questi sistemi e le attività che li accompagnano.
Possiamo allora rendere i lavoratori altamente motivati? La maggior parte dei dipendenti accetta un lavoro con l’intenzione di fare il meglio possibile. Sfortunatamente, con il passare del tempo, la motivazione tende a calare. La maggior parte dei sistemi sono progettati per premiare solo alcuni dipendenti; di conseguenza, molte persone non sono motivate, si lamentano dei loro datori di lavoro perché non si sentono apprezzate per il loro contributo, si muovono in cerca di altre opportunità lavorative.
La maggior parte dei posti di lavoro sono progettati male da un punto di vista comportamentale, e sono un fallimento dal punto di vista del rinforzo. Peggio ancora, le iniziative implementate per rendere il lavoro più rinforzante vengono spesso sovrapposte a sistemi e processi disfunzionali. Si richiede agli impiegati di trovare o creare rinforzi di fronte a sistemi, processi e pratiche di gestione che puniscono o ignorano il comportamento che le iniziative in questione dovrebbero invece favorire.
Ma, allora, è possibile creare ambienti di lavoro dove tutti gli impiegati sono altamente motivati? Sì, se l’intero sistema è progettato per assicurare che il comportamento di valore sia rinforzato al momento giusto, nel modo giusto, per le cose giuste e con la giusta frequenza.