Che cos’è la sicurezza basata sul comportamento: uno sguardo alla storia e al suo legame con la scienza
La sicurezza basata sul comportamento o Behavior-Based Safety (B-BS) è stata definita in un articolo dei primi anni 2000 come: “una varietà di programmi incentrati sul comportamento dei lavoratori come causa di quasi tutti gli incidenti sul lavoro“.
Tale definizione deriva dalla riconduzione della nascita della B-BS ad una ricerca condotta da Herbert William Heinrich. Dopo vari analisi, questa riferì come circa il 90% di tutti gli incidenti, infortuni e malattie professionali, fossero il risultato di quelli che chiamava “errori dei lavoratori”.
Data la conclusione di Heinrich è facile comprendere il motivo per il quale le aziende iniziarono a incolpare i dipendenti per essere stati coinvolti in un incidente sul lavoro.
A causa di tali considerazioni, molti dei primi programmi B-BS, portarono i sindacati a rivoltarsi contro questo tipo di teorie.
Sebbene i dati di Heinrich, si fossero focalizzati sul comportamento dei dipendenti come causa di incidenti, lui stesso era personalmente più interessato a rimuovere gli ostacoli alla sicurezza piuttosto che incolpare i dipendenti che avevano subito un infortunio.
In seguito alla pubblicazione del libro di Heinrich “Industrial Accident Prevention: a scientific approach”, le aziende iniziarono ad adottare un approccio più sistematico all’analisi dei dati sugli incidenti.
Tuttavia, per quanto ne sappiamo dalla letteratura, non c’era nulla di comportamentale nell’ “approccio scientifico” di Heinrich. Il suo interesse era rivolto all’analisi dei dati sugli incidenti e non tanto alla modifica dei comportamenti alla base di questi. Il nostro intento non è però quello di minimizzare il contributo di Heinrich allo studio della sicurezza, quanto di ridimensionarlo rispetto all’approccio della moderna sicurezza basata sul comportamento.
La storia della scienza basata sul comportamento
È difficile individuare con precisione l’inizio della storia della Behavior-Based Safety come la intendiamo oggi.
Tuttavia, a partire dai primi anni ’70, vi sono stati alcuni studi incentrati sull’ uso dell’economia a gettoni (la token economy) e sugli effetti positivi di feedback e rinforzi.
E’ a partire dal 1978 che la dott.ssa B. Sulzer-Azaroff, considerata una vera pioniera nel campo della sicurezza basata sul comportamento, pubblica il primo di molti articoli sulla B-BS nel Journal of Organizational Behaviour Management.
Il suo “approcci comportamentali alla salute e sicurezza sul lavoro” rimane ad oggi una delle migliori spiegazioni della sicurezza basata sul comportamento.
Molti altri hanno contribuito in modo sostanziale all’evoluzione della della Behavior-Based Safety: T. McSween (1995), analista comportamentale, autore di diversi studi che hanno avuto un impatto significativo sul campo negli ultimi due decenni.
La scienza comportamentale e l’analisi del comportamento rappresentano il fondamento scientifico della B-BS. Come Krause (1997) afferma: “il termine sicurezza basata sul comportamento si riferisce strettamente all’uso di metodi di analisi del comportamento applicati per ottenere un miglioramento continuo delle prestazioni di sicurezza.”
Ma che cos'è l'analisi del comportamento?
Per analisi del comportamento si intende lo studio scientifico del comportamento con l’obiettivo principale di scoprire i principi e le leggi che lo regolano.
L’analisi comportamentale è l’applicazione dei principi e delle leggi della scienza del comportamento ai problemi della vita di tutti i giorni e di quella lavorativa.
Il metodo utilizzato è di tipo scientifico.
Si parte dall’identificazione di un problema e dalla raccolta di dati oggettivi per arrivare allo sviluppo e alla successiva verifica dell’ipotesi fino all’analisi dei risultati.
Questi passaggi devono essere ripetibili per prevedere in modo affidabile eventuali risultati futuri e richiede che tutti i dati e le procedure siano documentati. Ciò permette che altri siano in grado di riprodurre i risultati raggiunti utilizzando gli stessi procedimenti, minimizzando l’effetto di bias e interpretazioni distorte.
Come afferma S. Geller: “una psicologia della sicurezza deve basarsi su una ricerca rigorosa, non sul buon senso o sull’intuizione“.
Purtroppo alcune pratiche avviate nelle aziende in nome della B-BS sono risultate inefficaci. Il loro fallimento è spesso riconducibile mancanza di comprensione della scienza dell’analisi comportamentale in ambito di sicurezza sul luogo di lavoro.
Ispirato ad un articolo di Aubrey Daniels